Regolamento Iuc: «Negato il confronto con i sindacati»

TERAMO – Negato il confronto con i sindacati sul regolamento della Iuc (l’imposta unica comunale che racchiude Tari, Tasi e Imu). Il documento approderà in Consiglio per l’approvazione dopodomani, ma la federazione provinciale del Sunia (il Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari) accusa il sindaco Brucchi di non aver consultato prima le organizzazioni sindacali: “Insieme al Sicet e all’Uniat (gli altri due sindacati di categoria ndr.), avevamo chiesto di essere preventivamente consultati e avevamo scritto al sindaco già il 30 giugno. La scorsa settimana abbiamo reiterato la richiesta. Il confronto sui temi fiscali ci è stato negato”. In particolare, il Sunia aveva chiesto l’esenzione dal pagamento della Tasi, l’imposta sui servizi indivisibili, per gli inquilini “mentre la proposta della giunta prevede addirittura che paghino il massimo consentito dalla legge, il 30 %”. “Chi fa questa proposta – continua il sindacato – non ha il senso della realtà e ignora, evidentemente, che nel 2013 il comune di Teramo ha registrato oltre la metà degli sfratti per morosità dell’intera provincia, con un incremento del 65%. Ci sono centinaia di famiglie che non ce la fanno a sostenere i costi delle abitazioni”. Secondo il Sunia, inoltre, il primo cittadino non avrebbe mantenuto l’impegno assunto a febbraio con le organizzazioni rappresentative degli inquilini e della proprietà immobiliare, sottoscritto nel nuovo ‘accordo territoriale’ per la disciplina dei contratti a canone concordato (compresi quelli per gli studenti universitari con canoni inferiori a quelli di mercato e sostenuti da agevolazioni fiscali sia per i proprietari che per gli inquilini). “Il sindaco – spiega il Sunia – si era impegnato a valutare la possibilità di ridurre l’aliquota Imu per questa tipologia di contratti e ad incontrare su questo tema le organizzazioni di categoria”. Promessa evidentemente disattesa dal primo cittadino. Il sindacato chiede quindi al primo cittadino e a tutti i gruppi consiliari di maggioranza e minoranza di apportare “radicali modifiche” su tutte le questioni sollevate.